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Voglio conoscere la mia bellezza attraverso la mia felicità. Sono il tipo di donna che ha bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi. O forse non esistono donne “tali”. Forse sono l’unico... antiquato, fuori moda, che cerca disperatamente di restare a galla nel mare dell’autosufficienza, che si sta diffondendo a grande velocità Oggigiorno è di moda essere autosufficienti. Io non sono così. Io stesso non sono abbastanza per sentirmi desiderato e necessario in questo mondo. Sì, si può essere belli anche da soli, ma anche le semplici margherite si aprono alla luce e al sole. Per mostrare la tua bellezza al mondo, hai bisogno del sole opposto. E quindi per quanto mi riguarda... dai, so già cosa sono, ho bisogno di rispecchiarmi in qualcuno. Ci vogliono gli occhi. E non i tuoi allo specchio, ma gli occhi di un'altra persona, in cui puoi vedere te stesso. Hai bisogno di questi occhi per essere preoccupato quando hai la febbre a 38, e arrabbiato quando qualcuno ti offende, hai bisogno che siano pieni di approvazione e orgoglio quando riesci in qualcosa, e compassionevolmente comprensivo quando tutto va storto quando qualcuno va storto interessato alla tua esistenza, alla tua presenza, alla tua inspirazione ed espirazione, alla tua mano, che puoi riporre con fiducia nel tuo palmo, oppure puoi stringerla forte quando è tempestoso, nel tuo sorriso e nel tuo calore se posso condividi il mio calore, è bello, perché ho così tanto bisogno di stare da solo? Sì, e ad un certo punto smette di riscaldarsi, quando sei solo. E tutto questo non riguarda la dipendenza, né l'incapacità di sopportare la tua solitudine. No, si tratta di qualcos'altro. Si tratta di qualcosa di profondo, molto tempo fa e codificato e radicato in modo affidabile nelle cellule, senza possibilità di riformattazione. Si tratta di ciò che ha spinto i nostri lontani antenati a riunirsi insieme, di ciò che ha fatto parlare Robinson Crusoe a venerdì, di ciò che costringe un bambino a catturare irrequieto lo sguardo di un adulto e, alla fine, aggrappandosi a questo sguardo, sorridere con gioia. Per sentire noi stessi, abbiamo bisogno dell'altro. Quegli stessi occhi in cui ti specchi ho bisogno di una testimonianza della mia vita, a partire dalla quotidiana nuova nascita al mondo dopo il sonno e per finire con gli ultimi istanti di permanenza in questa realtà, quando stai per scivolare nell'inconscio, ma il tuo corpo, obbedendo ad alcuni istinti antichi, si aggrappa a qualcuno che giace accanto a lui e probabilmente sta già dormendo. Hai bisogno di qualcuno che intercetti un pacco pesante, che ti incontrerà a tarda sera, perché hai paura da solo, chi puoi mettere i tuoi palmi congelati sotto il maglione, chi porterà un panino con il tè, con il quale potrai guardare un film o semplicemente sederti in stanze diverse, aspirando l'aria con il naso, in cui è diffusa la Presenza abbracciarti ogni giorno, e ogni giorno per chiederti “come stai?”, affinché ci sia qualcuno con cui condividere, affinché ci sia qualcuno a cui raccontarlo, qualcuno con cui ridere e qualcuno con cui piangere, e che ti asciughi le lacrime e accarezzarti la testa. Hai bisogno di qualcuno che ti riscaldi, ti protegga e ti aiuti. Hai bisogno di una schiena a cui appoggiarti, combattendo insieme le difficoltà della vita e coprendoti a vicenda a cui appartieni la vita, in questa appartenenza c'è il significato e la giustificazione della tua presenza qui, in questa appartenenza le tue radici, grazie alle quali tu stesso diventi stabile e indistruttibile e puoi trasmetterlo. Si tratta del fatto che qualcuno sia pronto a condividere tu con te ogni giorno, e ogni notte, e per molti anni Proprio vivo e caloroso, altrettanto forte e debole, altrettanto solo e bisognoso, proprio come te.