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Tardo autunno Fuori fa fresco, ma non è ancora estate, bensì autunno. Tardo autunno mi piace guardare fuori dalla finestra e osservare la natura. Ricordo come, fin da bambino, amavo, appoggiandomi sui gomiti, guardare le persone che passavano, osservare il movimento delle macchine, la varietà degli alberi. Potrei passare ore a guardare fuori dalla finestra in questo modo. E per qualche motivo ora ricordo una finestra piccola e bassa nel villaggio di mia nonna. Mi rende triste. L'unica cosa che vedevo guardando fuori da questa finestra era una strada deserta, un recinto, il cielo... E quello che mi impressionava di più era il cielo. Si scopre che è così enorme, pulito, blu e persino un po' tenero. Ecco la figura di un cervo, la sagoma di una barca... Spesso vedevo il tramonto in questo cielo. Vista incredibile! Dapprima si vede quasi tutto il sole: una specie di cerchio rosso, e attorno ad esso ci sono dei fili rossi. Poi dopo qualche minuto sembra stabilizzarsi ed entrare nel terreno. E adesso si vede solo la metà del tappo del latte allo zafferano, poi sempre meno, meno, meno... E in quei momenti mi sentivo molto triste, triste. Come se comprendessi l'impermanenza di ogni cosa, e di me stesso, ho pensato alla morte. Era terribile, volevo singhiozzare, ruggire, piangere... A volte succedeva. E poi è diventato molto più semplice Oggi davanti ai miei occhi c'è una foto del tardo autunno... Autunno. Dove sono le foglie sugli alberi? Non sono più lì. Solo i rami spogli degli alberi allargavano le loro chiome, che non sembravano più rami, ma seppie. Terra grigia e senza vita. Non c'è un filo d'erba. E tutto intorno è nuvoloso e umido. Non c'è un solo raggio di sole. Autore -- © Bondarovich A. A