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Il lavoro di uno psicologo: interessante e utile 450 Buon pomeriggio, cari amici E continuiamo a studiare il lavoro di uno psicologo e le sue varie caratteristiche, continuiamo a condividere la nostra esperienza e conoscenza accumulata durante la pratica. Porto alla vostra attenzione il quattrocentoquarantadecimo articolo :-) della serie - È importante condurre il primo incontro con il cliente in modo tale che la terapia abbia inizio! Non è auspicabile che si tratti solo di domande per raccogliere informazioni (è meglio cercare di integrare armoniosamente tali domande nella conversazione e non farle “non al villaggio, non alla città”). Il cliente ci ha portato alcune delle sue esperienze: "Ho sentito quanto dolore hai dietro quello che dici", ecco come lo psicologo reagisce in modo sincero e terapeutico (!), aiutando il cliente a vivere i suoi sentimenti, rendendolo chiaro al cliente che ha davvero ascoltato, capito, supportato... Si tratta di terapia - di qualcos'altro; Un cliente con un carattere borderline (vedi i miei ultimi tre articoli “impatto”) può essere simile a un cliente con un carattere masochista (che non esiste nell’approccio Gestalt, nella teoria di Khlomov). A entrambi non piace tutto ciò che li circonda. La differenza principale qui è che il masochista soffre costantemente e la guardia di frontiera, a differenza di lui, è costantemente arrabbiata, si svaluta... - per qualcos'altro, e forse per la stessa cosa. Supponiamo che una persona voglia ricevere intimità emotiva da una guardia di frontiera (beh, lui, la guardia di frontiera, è una specie di suo parente stretto). Come ricorderete, qui non può esserci intimità se si tratta di una “guardia di frontiera radicale”. Qui è importante verificare perché ha bisogno di questa vicinanza. Non è questa una versione delle fiabe lette durante l'infanzia secondo cui qui dovrebbe esistere tale vicinanza ("e vivevano in perfetta armonia ed erano felici")? Ne ha davvero bisogno, questa vicinanza? - Se la nostra persona è una guardia di frontiera così “estrema”, ciò non significa che non sappia amare. Lui può. Solo che esprime tutto in modo “storto”. E se è già vecchio, potrebbe essere troppo tardi per addestrarlo al vasino (vedi l'articolo quattrocentoquarantasettesimo della serie). Sì, e qualcuno che vuole rifarlo deve essere un piatto del genere? Non sto parlando di terapia, ma di comunicazione con le persone vicine a lui adesso. Vuoi condividere anche tu qualcosa? Scrivetelo qui sotto nei commenti! Sarà importante e interessante per tutti imparare qualcosa di utile per il proprio lavoro o semplicemente per se stessi. Grazie per l'attenzione Il prossimo, quattrocentoquarundicesimo :) articolo della serie sarà pubblicato presto, domani o domani! dopodomani! Iscriviti per una consulenza: + 7 - 9 6 5 - 3 1 7 - 5 6 - 1 2 Se ti è piaciuto il materiale, clicca su "Di' grazie" Per non perdere nulla di interessante, iscriviti alle mie pubblicazioni E! si prega di condividere il materiale sui social network! :)