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Sì, in ognuno di noi ci sono demoni, generati dalla nostra stessa immaginazione, che non ci permettono di percepire e rispondere in modo sobrio e consapevole al mondo che ci circonda. Il loro scheletro è costituito dalle lamentele dei bambini contro gli adulti importanti per il bambino, contro noi stessi, i nostri desideri insoddisfatti che si annidano nel profondo di noi e portano con noi un dibattito senza fine su come tutto sarebbe potuto essere altrimenti... In effetti, ognuno di questi elementi nel nostro mondo interiore, è una personalità indipendente, una sorta di sembianza di noi stessi, ma con le proprie convinzioni e il proprio carattere. Ed è questo "coro di subpersonalità" dentro di noi che soffoca, distorce e talvolta blocca completamente il flusso di informazioni che riceviamo dall'esterno, violando qualitativamente la corretta interpretazione di questo flusso nel caso in cui le nostre voci interne siano quasi completamente bloccato e/o irriconoscibilmente distorto il flusso esterno di informazioni, si può osservare quella che in psichiatria viene comunemente chiamata “schizofrenia”. Ma anche una persona mentalmente sana ha spesso un dialogo interno con questo coro di “consiglieri”. Un'altra cosa è che in una persona mentalmente sana, le voci di queste subpersonalità sono tenute sotto controllo e rimangono solo una piccola parte di una personalità principale, che siamo abituati a considerare noi stessi e che, come un sovrano buono e ragionevole, possono prendere le proprie decisioni, senza prestare attenzione e spesso ignorando completamente le voci dei propri consiglieri nel consiglio. Il problema è che il nostro atteggiamento nei confronti degli eventi esterni e, di conseguenza, le nostre reazioni ad essi sono spesso il risultato di una resa dei conti con i nostri demoni interni. Spesso non litighiamo con le condizioni e le relazioni esterne, litighiamo e discutiamo con noi stessi. Da questa posizione, uno dei compiti dell'autorealizzazione e dello sviluppo personale può essere considerato la ricerca di un linguaggio comune, l'accettazione e l'integrazione più completa possibile dei nostri molteplici sé interiori nella nostra personalità di base. L'integrazione fino a quando la nostra personalità, idealmente, diventa un tutt'uno. In effetti, la disputa e l'opposizione aperta a ciò che è già elemento di noi stessi, a ciò che già costituisce la nostra essenza, è un percorso vizioso e inefficace. Dobbiamo imparare a negoziare con i nostri demoni interiori. Devi imparare a negoziare anche con quella scimmia irsuta che vive ancora in ognuno di noi. E per questo, come ci insegna la conflittologia, prima di tutto, dobbiamo vedere il problema attraverso gli occhi del nostro avversario e, in secondo luogo, trovare un modo per utilizzare la forza dell'avversario per raggiungere un obiettivo comune è più saggio utilizzare le cose fuori con noi stessi per il nostro sviluppo e per un'interazione più efficace con il mondo incredibilmente interessante che ci circonda. È difficile immaginare una persona che sia in grado di percorrere da sola l'intero percorso per trasformare il nostro interno, così eterogeneo e sempre folla che discute, in una squadra che lavora armoniosamente. È molto difficile, se non impossibile, per una persona comune, da sola, senza un aiuto esterno, svolgere dentro di sé l'intera catena di eventi, condizioni ed esperienze che hanno portato alla formazione della sua personalità attuale. In questa difficile questione, come nella risoluzione di eventuali conflitti di principio, è molto efficace l'aiuto di uno psicologo, formatore o coach, che lavorerà come guida lungo questo percorso e fungerà da specchio, riflettendo più chiaramente le esperienze interne del cliente, focalizzando l’attenzione sui principali collegamenti di causalità.