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Succede. Una persona è in terapia e non sai alcune cose importanti su di lei dal passato (sull'influenza dei traumi) o dal presente, ad esempio, sul gioco d'azzardo o sulla dipendenza dall'alcol. Passa un certo periodo di tempo e ora, le informazioni appare. Vorrei chiedere: —-Psicologi: 1. Cosa fate e state facendo per garantire che la persona che viene in terapia si apra il più pienamente possibile 2. Come reagite se qualcosa viene nascosto?— - Clienti: 1. Quante volte non divulghi informazioni durante le sedute psicoterapeutiche? 2. Perché taci su te stesso? 3. Quali azioni del terapeuta aiutano o ostacolano l'apertura? Ti parlerò di me come specialista? chi si trova di fronte a quanto sopra Per quanto riguarda l'esperienza passata del cliente, ovviamente chiedo alla persona della sua vita, raccolgo una storia psicologica, chiedo al cliente di essere aperto. Ti avverto però sempre della regola dello “stop”: se la mia domanda è inopportuna, non rispondere. Se ti senti impreparato a raccontare alcuni fatti, rimanda. In generale, sono favorevole a non andare dove non è al momento giusto e “non abbattere” la tua difesa Per quanto riguarda l'attuale cliente, penso che sia utile conoscere il quadro reale della sua vita Per questo, in primo luogo, creo il clima di fiducia necessario mostrare un atteggiamento tollerante verso diversi aspetti della vita Affinché la persona si apra il più possibile. Perché descriveremo il trauma iniziale usando un esempio? . Aiutiamo a neutralizzarlo in vari modi. Tuttavia, l'effetto non è sufficiente. Si scopre che il bambino (un cliente adulto) è stato sottoposto ad azioni seduttive. C'era (c'è) molta vergogna associata a questo. Sentirsi sporco. Ma non siamo riusciti a elaborare questi episodi... D'altra parte, non era il momento di introdurre questo fatto in terapia. Un altro esempio sulla vita reale. Il cliente vuole una relazione, ma non fa nulla per essa. Per caso, in una conversazione verrà fuori che trascorre quasi tutto il suo tempo libero nel mondo virtuale dei giochi. Senza saperlo, è impossibile fare gli interventi necessari per saperne di più sulla realtà di una persona, puoi chiedere a domanda su come stanno andando le tue giornate. Conclusione: si scopre che in terapia, da un lato, non mettiamo fretta al cliente e non distruggiamo le sue difese, ma dall'altro lo aiutiamo ad aprirsi il più profondamente possibile. Sarei felice di ricevere note sulla tua esperienza in questo argomento Per quanto riguarda te, Elena Iscriviti per una consulenza: +7 (913) 985-72-92 (WhatsApp, Telegram). Iscriviti al mio canale Telegram: https://t.me/psychologist_ElenaKislova