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Dall'autore: E in queste situazioni scappo... Perché in questi momenti il ​​bambino agisce e vuole scappare. Correre. Correre. Ma ora ho capito che posso cambiare il mio comportamento e il mio atteggiamento nei confronti del mio bambino interiore. E nelle situazioni difficili chiedo al genitore interiore di venire in suo aiuto... Sto imparando... Sto andando avanti Dentro di noi “vivono” tre persone diverse: un bambino, un genitore e un adulto. In ogni momento, uno di loro agisce per nostro conto. Come pensi che dovrebbe comportarsi un genitore il cui figlio ora piange e magari anche urla di dolore? Non sempre ci comportiamo così, ma è chiaro che in questi momenti il ​​genitore dovrebbe abbracciare il bambino, rassicurarlo e dimostrargli che si trova in una zona sicura, che nella vita c'è qualcuno su cui contare. Cosa succede quando un bambino urla, si sente male e nessuno viene in aiuto e, a volte, insieme all'aiuto, il bambino viene anche criticato dal genitore? Il bambino cresce e sa che nei momenti difficili, quando le cose non sono facili per lui e quando addirittura urla per il dolore (solitamente interno), non c'è nessuno che possa aiutarlo. In questo stato, anche se ci sono persone nelle vicinanze che potrebbero aiutare, non chiederà aiuto, poiché "sa" (fin dall'infanzia) che nessuno verrà in aiuto. E se qualcuno appare nelle vicinanze, inizierà a criticare, quindi non ha senso chiamare qualcuno per chiedere aiuto. E momenti così difficili, un “bambino”, ma esteriormente adulto, li vive da solo, e li affronta come può. Ma questo accade nel mondo esterno, accade questo? E cosa c'è dentro di noi, con quelle tre persone di cui ho scritto all'inizio? Ma non c'è differenza! Quando il bambino interiore “piange”, allora tutto ciò che accade nel suo mondo interiore è come lo ha vissuto durante l'infanzia. Perché sto facendo tutto questo? E il fatto che a volte ho situazioni in cui il mio bambino interiore soffre, ma non chiederà mai aiuto, perché comunque nessuno verrà. Ma no, a volte arriva il “genitore interiore” e inizia a criticare invece di abbracciare e accettare. E in questi momenti, il “bambino interiore” vuole solo scappare, nascondersi, essere lasciato solo e, anche se solo, cercare di sopravvivere a queste situazioni difficili. E in tali situazioni scappo... Perché in questi momenti il ​​bambino agisce e vuole scappare. Correre. Correre. Ma ora ho capito che posso cambiare il mio comportamento e il mio atteggiamento nei confronti del mio bambino interiore. E nelle situazioni difficili chiedo al genitore interiore di venire in suo aiuto... sto imparando... sto andando avanti.