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La paura infantile più grande e più difficile da sopportare, che ci ricorda costantemente se stessa nella vita adulta, è la paura di perdere l'amore dei genitori. Molti genitori utilizzano il metodo dell'ignoranza esclusivamente per scopi pedagogici, ad es. smettere di parlare, interagire con il bambino, dimostrando alienazione e freddezza in ogni modo possibile, chiarendo che a causa del suo comportamento/azione sembrano aver smesso di amarlo. E, naturalmente, qui puoi capire i genitori, perché lo fanno non usare una cintura o un angolo con piselli per punire, non umiliare o urlare contro il proprio figlio, ma usare, secondo loro, un modo di educare umano, tranquillo e calmo, apparentemente del tutto innocuo... Ma vediamo cosa succede a il bambino in questo momento. Nonostante la sua morbidezza esteriore, questo metodo ha una forte forza distruttiva per la psiche del bambino, causando molti problemi neurologici. Qualsiasi adulto reagisce dolorosamente all'essere ignorato. Cosa puoi dire allora del bambino? Per lui un genitore è allo stesso livello di Dio. Lui è tutto per lui. E la frase della madre: "mi hai sconvolto così tanto, non ti amo più" provoca nel bambino un orrore appena sopportabile, perché la perdita del contatto con i genitori è percepita come una catastrofe e una minaccia per l'esistenza nel suo insieme. E poi, per far fronte in qualche modo alle sue esperienze, il bambino cerca di ripristinare/restituire il contatto perduto. Con ogni mezzo: piangendo, chiedendo perdono, implorando, promettendo che mai più... credendo in modo assolutamente sincero in quello che dice. E in questo momento al genitore sembra che sia proprio questa, consapevolezza, comprensione della propria offesa, che il metodo sia davvero efficace. Ma in realtà, il bambino non si rende conto di nulla in questo momento, è solo impegnato a cercare di restituire proprio quel contatto, la connessione emotiva con sua madre, senza la quale è terribilmente spaventoso, solitario e insopportabile quelli, che consistono nel contatto fisico, visivo, facciale, verbale, principalmente per provare affetto e sostegno. Le reazioni dei genitori, la loro disponibilità e reattività, sostengono e guidano la piccola persona e offrono l'opportunità di svilupparsi. Lo stretto contatto emotivo è la chiave per il successo dello sviluppo psicologico, fisico e mentale di un bambino. E se un adulto, di fronte all'ignoranza e vivendo esperienze dolorose al riguardo, può stabilire nuove connessioni strette, allora il bambino si ritrova in completo isolamento. E poi non dovresti contare sulla consapevolezza e sul miglioramento del suo comportamento. Piuttosto, al contrario, il bambino si ritroverà in preda alla rabbia, alla paura, all’impotenza, alla sofferenza, alla depressione e alla solitudine. Tali sentimenti non diventeranno mai un supporto per un buon comportamento e relazioni sane con i propri cari e gli altri. Auguro a tutti bene e benessere. Cordiali saluti, Elena Yakimenko.