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Questa fragile ragazzina è apparsa sulla soglia del mio ufficio. Si è tolta rapidamente il cappotto e la sciarpa e si è seduta di fronte a lei. Occhi azzurri così penetranti, polsi sottili, pelle di marmo. Vedo quanto sia preoccupata. Come le trema la voce, quanto spesso si liscia i capelli e giocherella con il bottone della camicetta. Non è abituata a chiedere aiuto, non è abituata a parlare di se stessa. Non sono abituato a condividere con gli altri. Non sono abituato alle persone interessate a lei. Tali caratteristiche della sua famiglia, della sua specie. Così viveva sua madre, così l'ha cresciuta sua nonna. Di generazione in generazione, come un gioiello di famiglia, la sottomissione, la compiacenza, la capacità di adattarsi, conformarsi ed essere buone delle donne non le sarebbero state trasmesse vieni da me se non fosse per la sua malattia. E un'altra cosa è che non ha alcuna relazione con un uomo. Si è abituata a tutto il resto. E lei si rassegnò. Ad esempio, con il fatto che devi tenere tutto dentro di te. Pensieri, sentimenti, sensazioni. Lei controlla tutto da così tanto tempo e verifica più volte quanto sia adatto per gli altri, che non sa più cosa le appartiene veramente. Sente che c'è molto dentro di lei. È già tutto così difficile capirlo. Cosa è buono e cosa è cattivo. Cosa serve, cosa non serve. Cosa dire, dove tacere. Dove piangere, come sorridere. È stanca dei continui controlli interni, di questo revisore interno che ha sempre qualcosa da dire, le cui opinioni e punti di vista cambiano in una frazione di secondo. Condiscendenza al disprezzo, interesse all'ansia. O disgusto. Solo la vergogna è costante. È molto vergognoso fare scandalo, gridare, pretendere. È vergognoso parlare di ciò che non ti piace, di ciò che ti preoccupa, di ciò con cui non sei d’accordo. Chiedere è sbagliato. Non è corretto. E' anche un peccato. È un peccato non essere sposati. È vergognoso avere una relazione ed essere celibe. È anche un peccato essere senza una relazione. È un peccato non avere figli. Avere figli ma non avere un marito è vergognoso. Con il più alto nella cerchia di chi non ce l'ha, è anche un peccato Ed è un peccato sapere qualcosa se gli altri non lo sanno. E anche non sapere è un peccato, qualunque cosa tu pensi, qualunque cosa tu dica, molto probabilmente rimarrai paralizzato dalla vergogna. Sembra che la sua tribù non abbia bisogno di lei, COSÌ COM'È. Ci sono molti pericoli in lei, COSÌ COM'È, non può essere supportata così com'è. Non le può essere permesso di eccitare la parte femminile della tribù. E non puoi nemmeno fare quello degli uomini. È un bene per loro così. È così conveniente per loro. Non incontrare te stesso, non notarti. Non vedere i tuoi desideri Hanno tali leggi, ti amano per questo. NON ti lasciano andare per questo. Mi sembra di sapere perché è venuta da me per aria, per indulgenza, per il diritto alla libertà. Sono preoccupato e un po' spaventato . Autore: Alena Shvets