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La prima volta che si verifica un attacco di panico, una persona rimane un po' frastornata da quanto accaduto, non riesce a trovare sufficiente sostegno o fiducia in se stessa. Nasce una paura anticipatoria: la paura del ritorno di un attacco di panico, la paura che ritorni all'improvviso, senza preavviso. Una persona diventa sempre più insicura e limita sempre più lo spazio dei suoi movimenti, iniziando a evitare luoghi sconosciuti, sperimentando un bisogno costante della presenza di qualcuno vicino (soprattutto quando i farmaci che sta assumendo non eliminano l'ansia e poi l'ansia). si trasforma in paura patologica. In sostanza, la paura di per sé non è un'emozione patologica. Al contrario, serve all'uomo affinché possa mobilitarsi e proteggersi dal pericolo nel miglior modo possibile. La paura maggiore o minore di quella richiesta dal pericolo può essere considerata patologica. Nell'infanzia, un bambino, con l'aiuto dei suoi genitori, impara a tollerare correttamente le paure e ad affrontarle adeguatamente nel mondo. Come scrive Donald Winnicott, se nell'infanzia un bambino ha vissuto esperienze legate a relazioni personali drammatiche, in futuro potrebbe avere paura degli oggetti esterni, che spesso diventano punti di fissazione e intensificazione della paura. Se il bambino riceve un sostegno e un sostegno sufficientemente buono (la cosiddetta “madre sufficientemente buona”), sviluppa quella innata forza aggressiva positiva che ogni corpo umano possiede per affrontare il pericolo. Un sostegno adeguato è quello che consente al bambino di esprimere le proprie paure e allo stesso tempo offre risorse per aiutarlo a resistere e ad affrontare il pericolo. Dopotutto, è dall'esperienza di appartenenza che nasce l'esperienza della propria integrità e forza. Durante un attacco di panico, una persona vive uno stato di abbandono e indifesa pieno di ansia. E questa esperienza è una drammatica esperienza arcaica dell'infanzia. Solo il sostegno dei genitori aiuta a sviluppare un sano bagaglio di fiducia esistenziale, necessario di fronte alle difficoltà della vita. Si può presumere che le persone che soffrono di attacchi di panico non abbiano ricevuto da questa esperienza “sufficiente sostegno” per resistere all’esperienza di affrontare e affrontare apertamente varie difficoltà e problemi.