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L'uomo è un essere sociale. Non possiamo proteggerci con uno schermo dal mondo che ci circonda. Ciò significa che tutto ciò che sta accadendo intorno a noi adesso si riflette in qualche modo su di noi. E diciamo la verità, le circostanze attuali sono tutt'altro che positive. Ogni giorno siamo accompagnati da paure, ansie e dubbi. E tutti questi sentimenti sono perfettamente letti dai nostri figli. Quindi tutto si svolge in modo incredibilmente interessante, perché si basa su istinti primitivi di sopravvivenza. Quando un bambino vede un adulto significativo da cui dipende la sua vita in uno stato così smontato, il suo pulsante "PERICOLO" si accende. I pensieri dei bambini si sviluppano in questo modo: la mamma (papà) ha paura ⏩ il pericolo è vicino ⏩ è fondamentale avere la mamma vicino affinché non si arrenda per essere fatto a pezzi dalla tigre. ▪️Urla, isterismi, scandali, lacrime (devi prestare attenzione a te stesso); ▪️Malattie (un adulto sarà sicuramente nelle vicinanze). Questo comportamento del bambino è stratificato sul tuo stato emotivo. Di conseguenza, otteniamo un nuovo ciclo di isteria congiunta. La cosa migliore che un adulto può fare in questo momento è calmarsi. Il bambino vedrà che mamma (papà) è calma ⏩ la minaccia è passata ⏩ disattiva il comportamento “attraente” Pertanto, voglio condividere con te tre semplici passaggi pratici che ti aiuteranno a portarti in uno stato più raccolto e adeguato 1 ) spostare il focus dell'attenzione sulle cose che dipendono da noi (la primavera è un ottimo momento per sistemare gli armadietti, buttare via tutto il superfluo, lavare le finestre); 2) aggiungere esperienze congiunte con il bambino (camminare, imparare a navigare in barca, guardare nuovi film insieme); 3) allenare la consapevolezza: porsi le domande “Cosa sento adesso?”, “Perché mi sento così?”, “ Ho paura/sono stanco." ?", "Come posso aiutare me stesso?" Ora più che mai è importante rimanere un adulto affidabile e stabile. Pertanto, ricordiamo la mia regola dell'aereo preferita: "Maschera di ossigeno prima per te, poi per il bambino". Se ritieni di non poter uscire da solo da uno stato di stress, scrivi, ti aiuterò in consultazione