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Sento sempre più spesso la domanda: cos'è una relazione armoniosa tra un uomo e una donna? Cosa fare per diventare felice con lui o lei, o come trovarlo per diventare felice? Propongo di riformulare questa domanda, ad esempio, in questo modo: quali qualità hanno un uomo e una donna la cui relazione può essere definita armoniosa. Le relazioni sono in equilibrio tra dipendenza e indipendenza? Mantenere l’equilibrio “insieme” richiede determinate competenze e capacità da parte di entrambi i partner: la capacità di essere autosufficienti, di godersi la vita indipendentemente dal fatto che ci sia qualcuno vicino, la capacità di godersi il lavoro e il gioco, la volontà di essere sinceri e fidarsi, di ammettere i propri errori, chiedere perdono e perdonare. Io chiamo tutto questo amor proprio. No, questo non è il tipo di amore narcisistico alimentato dall'ammirazione di un partner. Sto parlando di quel tipo di amor proprio che implica la capacità di usare i propri punti di forza e accettare i propri difetti, la cura di sé - rinunciando a cattive abitudini e relazioni distruttive, la capacità di affrontare le difficoltà, ma anche la disponibilità a chiedere aiuto. Sono convinto che solo attraverso l'amor proprio si possa amare un'altra persona. Incontro spesso persone che hanno raggiunto livelli vertiginosi nella vita sociale, ma nello spazio delle relazioni personali diventano bambini piccoli, bisognosi dell'amore degli altri, sofferenti per la mancanza di affetto, attenzione o riconoscimento. Stanno cercando una coppia, cercando di risolvere i conflitti infantili cronici con l'aiuto di un partner. Credono ingenuamente che una relazione d'amore li curerà dalla noia, dalla solitudine e dalla mancanza di significato nella vita. Si aspettano che il loro partner riempia il vuoto nella loro vita. Quando scegliamo consciamente o inconsciamente una persona con tali aspettative, alla fine rimarremo inevitabilmente delusi. E allora cominciamo a biasimarlo per non voler cambiare “per noi”. E tornando al familiare “inizio”, andiamo di nuovo alla ricerca dell'uomo o della donna ideale. Oppure scegliamo la reclusione: la solitudine invece dell'unità. Forse è giunto il momento di crescere, di smettere di pretendere amore e salvezza dagli altri? Forse è il momento di pensare a cosa possiamo fare per noi stessi per diventare più equilibrati e pronti a “surfare” con un partner? Di quali risorse abbiamo per diventare una donna o un uomo felice capace di mantenere relazioni armoniose? Vedo la psicoterapia come un modo per trovare risposte a queste domande, per ascoltare i propri sentimenti e desideri, come un processo di auto-sviluppo e di superamento del circolo vizioso delle relazioni distruttive con se stessi e gli altri. L’obiettivo di questo processo è accettare se stessi e acquisire la capacità di amare l’altro attraverso l’amor proprio.