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Dall'autore: Perché è sempre più forte di te. Il caos si può avvertire sia fuori che dentro. Il caos esterno, ad esempio, è quando si ha la necessità di trovarsi in più posti contemporaneamente, ed è consigliabile rendere la giornata “gommosa”. Quando l’ansia va fuori scala: “Non ho tempo!” Allora la prima reazione è rallentare, anche se sembra che i compiti accumulati ti consumino! Come puoi rallentare? Rivolgendosi al centro interiore: "Fermati! Cosa mi sta succedendo? Sono preoccupato, arrabbiato, nervoso..." È facile rintracciarlo e raccontarlo, dando un nome all'emozione. “Tutto ciò che non viene detto dura!” - disse una volta Marina Cvetaeva, e questo è vero. Finché non viene espresso a parole, è qualcosa di terribile. Le parole sono un modo di strutturare. Perciò DATE UN NOME al vostro stato, dicono, questo cosa darà?! Il tempo non si ferma e c’è molto da fare. Non ne vale la pena. Ma nei tuoi affari finalmente apparirai: te stesso. Questo appello a te stesso ti riporterà alla sensazione che non sono le tue azioni a controllarti, ma esattamente il contrario. Secondo passo: "Qual è la cosa peggiore che accadrebbe se io...?". - È possibile pensare a finali "orribili". Cosa succede se non rispondi alla lettera o non rispetti la scadenza? O cosa succederebbe se accadesse ciò di cui hai paura? Vedrai che gli "orrori" sono, in effetti, completamente pacifici e non ci saranno conseguenze fatali dal fatto che "non hai avuto tempo". Il caos interno implica la stessa cosa. Per affrontare stati forti negativi o positivi, è importante IDENTIFICARLI SEMPLICEMENTE. Senti la differenza: "Questo è un paragrafo completo...!"; "E l'oscurità è iniziata" - con una più strutturata: "Sono molto preoccupato, la mia ansia sulla scala delle emozioni è più 10." Oppure: “Sono così euforico che smetto di pensare”. Il fatto è che smetti di fonderti con la tua condizione. Il tuo osservatore interiore ti incoraggia a guardarlo come dall'esterno. E l'atteggiamento si forma inconsciamente: "Io sono più dei miei stati e delle mie emozioni". E ciò che è più grande può far fronte a ciò che è meno. Sai qual è il miglior risultato della terapia con uno psicologo? Non si tratta tanto di risolvere un problema una volta (anche se anche quello). Ma si tratta anche di rafforzare la tua figura di osservatore interiore (ovvero la figura dell'Adulto). Non è necessario combattere il caos. Si può resistere.