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Molti articoli e studi sono dedicati alle madri tossiche, il che non sorprende affatto, perché la radice della maggior parte dei nostri problemi psicologici deriva dall'infanzia e le madri, allo stesso tempo, sono le figure più influenti su di noi durante l'infanzia In letteratura si trovano moltissime classificazioni delle madri tossiche, oggi parleremo delle madri iperprotettive. Per la mentalità russa, il problema delle madri iperprotettive è il più acuto, e tutto perché nel nostro Paese tale comportamento non è considerato un problema, ma piuttosto è considerato una variante della norma mamma ti ama tanto, fa tutto per te, tutto ti ha dedicato la vita. E te ne stai lì a pensare che sembra che sì, è così, ma sono del tutto ingrato. Ma in realtà questo non è amore, è tossicità. Devi capire che il comportamento materno e l'amore materno non sono la stessa cosa. Il comportamento materno si basa sugli istinti e si attiva automaticamente dopo la nascita di un bambino. L'amore materno è un fenomeno più serio e diversificato. L'amore è una scelta consapevole, un desiderio, qualunque cosa accada, di costruire una relazione con un bambino in modo che si senta a suo agio. Costruiteli con la consapevolezza che il bambino è una persona separata, un individuo. Il punto di svolta in cui l'amore materno dovrebbe unirsi al comportamento materno di solito avviene quando il bambino raggiunge la crisi dei tre anni. Quindi inizia a mostrarsi come una personalità separata. Le madri tossiche non possono né venire a patti con questo né rispondere correttamente. Ci sono due segni comuni di madri così tossiche. Il primo è la mancanza di empatia, il secondo è l’ossessione per se stessi. Se la tossicità della madre si manifesta nell’iperprotezione, a questi segnali si aggiunge anche l’incapacità e la riluttanza della madre a creare le condizioni in cui il bambino inizierà a separarsi da lei. Non riesce letteralmente a fermarsi, continuando a prendersi cura del suo “bambino” al punto che non ne ha più bisogno. Una madre iperprotettiva cancella tutti i possibili confini tra lei e suo figlio. Quest'ultimo diventa il centro della sua vita, un centro che, ovviamente, deve corrispondere pienamente alle sue fantasie su di lui. Un bambino che cresce con una madre simile ha poche opzioni. O è un ribelle fin dalla nascita, o da adulto potrà separarsi dalla madre, convivendo con il senso di colpa per averla “abbandonata”. Oppure il bambino non potrà scappare e diventerà, ad esempio, quello stesso figlio di mamma che, a 40 anni, non ha né un gattino né un bambino, ma solo uno spazio di vita condiviso con la madre, ovviamente, in entrambi In alcuni casi, puoi e dovresti superare il tuo trauma, cercare di separarti da tua madre e nel modo più competente e sicuro possibile per tutti. Devi anche superare il senso di colpa che sorge a riguardo. Questo è l’unico modo per darti la possibilità di vivere la tua vita, non quella di tua madre..