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Dall'autore: intervista per la televisione su Internet nel gennaio 2012. Se ti chiedo: "È difficile per te rispondere "No", "Non voglio", " Non lo farò” in molte, molte situazioni in cui un rifiuto corretto e fermo sarebbe appropriato. Una risposta molto comune nella mia pratica: “A volte è semplicemente impossibile”. Ecco la paura di offendere, la paura di distruggere le relazioni, e così via, le riflessioni sulla natura di un sentimento come la riluttanza a offendere a scapito della propria comodità (relativamente “propria”, ovviamente) hanno portato alla conclusione: persuadere significa violentare. Applicabile sia a te stesso che agli altri. Funziona in entrambi i modi. Si si! E quando persuadiamo e quando siamo persuasi. Lo riconosci? E ciò che facciamo per paura, senso di colpa o vergogna ci costa sempre caro. Se sembra non esserci altra scelta, accettiamo sotto pressione. Questa è violenza evidente. C'è sempre una scelta. Solo che spesso non lo vediamo. A volte semplicemente non c'è la forza (nel linguaggio degli uccelli psicoterapeutici - risorse) per alzare la testa e guardarsi intorno alla ricerca di una soluzione adeguata alla situazione. Cosa possiamo fare in una situazione del genere. Comprendi quali sentimenti stiamo vivendo in questo momento. Ammettilo. E in questo nuovo stato, prendi una decisione. Se possibile, fate delle pause nella direzione opposta: quando avanziamo una richiesta invece di una richiesta. Puoi lasciarlo aperto, ad esempio: "Non mi offenderò con te e non ti punirò se non sei d'accordo". Sii in grado di trasmettere al tuo interlocutore: "Hai il diritto di scegliere e lo rispetto. Lascia che la comunicazione sia piacevole. Cos'altro può aiutarti a studiare e applicare la comunicazione nella vita, che è veramente non violenta, piacevole: - pensa a tali situazioni della vita; - porta in terapia con uno specialista (consultazione con uno psicologo o psicoterapeuta) tutte le situazioni che ti preoccupano o che ti mettono a disagio, - c'è un libro meraviglioso da leggere e anche da studiare, probabilmente, " The Language of Life. Nonviolent Communication” di Marshall Rosenberg (tradotto da persone meravigliose dall'inglese ed è ora disponibile per lo spazio di lingua russa (o più correttamente per la lettura russa).?)))