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Dall'autore: per la rivista "Amore.Famiglia.Casa.", 2006 PREGHIERA DI UN MARITO Signore Aiutami a diventare il tipo di Marito che Lei ha sposato Dammi la capacità di conoscerla in qualche modo! pensieri e desideri, che non escono mai dalle Sue labbra in una forma semplice e comprensibile! Dammi l'opportunità di indovinare cosa posso fare per renderla felice in questo preciso momento, con uno sguardo dei suoi occhi trasparenti, con un colpo delle frecce delle sue ciglia, con un movimento delle sue arcate delle sopracciglia. Dammi il capacità di reagire con calma al Suo desiderio di ricevere tre strisce di materiale sintetico che non proteggono dalle intemperie, e generalmente non si capisce perché siano necessarie, ad un prezzo pari al mio stipendio annuale! E dammi l'opportunità di convincerla con dolcezza e significato che senza queste strisce, anche se fossero quattro, la vita non finirà ancora. Insegnami a uscire senza perdite da quella cascata di lacrime e insulti che Lei farà cadere su di me! testa, maledicendo la mia insensibilità e testardaggine! Dammi la forza, se non per rallegrarmi con Lei, almeno per condividere la Sua gioia quando finalmente Le comprerò queste strisce, e Lei me le mostrerà! E dammi abbastanza intelligenza per poter nominare almeno un vantaggio di queste strisce rispetto ai jeans e al maglione, in cui sembra incomparabile. A proposito, Signore, forse sai cosa le porta e qual è lo scopo più alto di lei! la sua apparizione in questo mondo? Non sai? Ok, non preoccuparti, hanno già inventato un sacco di cose! Aiutami a non reagire alle sue infinite chiacchiere al telefono per quattro ore! Vedi, la sua amica Galochka ha il mio stesso marito ottuso e ottuso, e con chi, se non lei, che è sensibile, premurosa e comprensiva, può discutere di tutti questi problemi! Alla fine, nella nostra casa - grazie a te, Signore - più di una stanza, e - grazie, Signore - qualcuno ha già inventato tutti questi cellulari Dammi almeno la possibilità di non perdere la pazienza quando finalmente metterà abbassa la cornetta ed, entrando nella stanza con passo di gatto ben pasciuto, dichiara che ha fame, Signore! Rendimi cieco, forse, per il periodo in cui venticinque uomini affamati nel ristorante la guarderanno con palese invidia! Non dimenticare di ripristinarmi la vista più tardi, perché dopo cena verrà improvvisamente assalita da un attacco di economia e mi chiederà di mettermi al volante della nostra macchina. Insegnami a spiegarle che sono stanco! , e che ho troppe preoccupazioni del genere per la testa ogni giorno, e che oltre a Lei ho anche il lavoro, gli amici, i genitori... Ma va bene, qui mi inventerò qualcosa da solo. Meglio mostrarmi, Signore, dove! per avere la forza e il desiderio affinché dopo tutti questi stracci, telefoni, fidanzate, ristoranti, uomini, lavoro, amici e genitori, potessi e volessi renderla felice affinché i suoi occhi brillassero e il suo respiro diventasse irregolare! e il suo cuore batteva come un matto nel petto e minacciava di saltare fuori dal suo corpo sottile! E così non poteva e non voleva muoversi, sentendo come dalla punta delle dita fino alla radice dei suoi capelli si diffondeva un'ondata calda di beatitudine, che le pizzicava caldamente la pelle, le seccava le labbra, la faceva tremare e batti sull'ampio letto! Affinché potesse sentire l'eruzione dei vulcani della mia passione, costringendola a tremare ancora e ancora, dimenticando tutto, sgretolandosi in frammenti cristallini di coscienza assente, e affinché potesse dimenticare tutte le parole tranne una: amo! e ho potuto vedere Lei stessa - Colei che mi ha sposato! E quando, ma solo quando tutto questo accadrà, tu, Signore, potrai ritirarti in pace! Elena Lemel, novembre, 2006