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Dall'autore: PASHNINA OLGA NIKOLAEVNA Nella pratica della neuroriabilitazione di pazienti con gravi disturbi delle strutture morfologiche del cervello (TBI dovuto a trapanazione, sintomi vegetativi; forma grave di cervello paralisi - 21 anni in terapia intensiva, ecc. ) ci sono casi in cui, CONTRO IL CONTESTO DI UN EFFICACE RESTAURO del cervello, così come le conseguenze delle funzioni mentali (parola, sfera motoria, pensiero, ecc.), il PAZIENTE RIFIUTA ULTERIORE LAVORO COLLABORATIVO, ragioni NON REALI QUAL È IL PROBLEMA? ERO SCONVOLTO, LAVORO SU ME STESSO, COMPRENDO LE RAGIONI DI TALI SITUAZIONI Da un lato, il paziente sa che è stato QUESTO APPROCCIO, tale lavoro che ha permesso GIÀ di "SVILUPPO", più di quanto ricevuto in molti anni. del trattamento precedente, il che è confermato dai NUOVI SINTOMATICI CHE SI SONO FORMATI NEL PROCESSO DI COLLABORAZIONE. IMPOSSIBILE NON NOTARLO (CONFERMATO DA: referti psicologici, estratti medici, FOTO, VIDEO delle funzioni iniziali e di quelle formatesi durante il percorso riabilitativo). Altre persone vedono QUESTO e ammirano i RISULTATI! Il paziente stesso sa che tutto ciò che è PREZIOSO nel recupero e nel trattamento di tali problemi è stato “PROVATO” (ovunque non siano stati curati, ovunque si siano rivolti, quanto tempo, denaro, vitalità sono stati spesi - secondo i pazienti ), ed i risultati sono stati disastrosi, al momento della nostra conoscenza e della richiesta di AIUTO del paziente TUTTAVIA........ IL PAZIENTE, che ha ottenuto risultati sorprendenti di guarigione e recupero - ANCORA NON SODDISFATTO - “Non lo so. non ci credo, non voglio niente, ho ricevuto così poco in 3 anni; altri improvvisamente iniziano a dettare i loro termini del processo di RIABILITAZIONE, L'AGGRESSIONE DEL PAZIENTE, QUALCHE tipo di lotta psicologica, INVECE DI GIOIA, GRATITUDINE, RICONOSCIMENTO DI UNICITÀ, FIDUCIA, UMILITÀ, SEGUENDO LE RACCOMANDAZIONI. NO, NO e NO!!! CHE COSA C'È?!!! MI FACCIO UNA DOMANDA. CONTINUO A LAVORARE SU ME STESSO Capisco: MI SONO DICHIARATO SUL MIO APPROCCIO - “INTEGRITÀ”, “LA MALATTIA È UNA CONSEGUENZA DELLO SQUILIBRIO SPIRITUALE”. . E lei stessa ha seguito l'esempio dei suoi pazienti, iniziando il lavoro DALL'INDAGINE, NELLA SPERANZA CHE IL PAZIENTE RICONOSCEVA, SENTIVA E INIZIAVA A LAVORARE SULLA SUA VISIONE DEL MONDO. NESSUN MODO, NO!!!! Il paziente è pronto a seguire tutte le raccomandazioni sul piano fisico, ma ACCETTA DI ESSERE IL DIRETTORE DELLA SUA MALATTIA, DI AVERLO RICEVUTO COME DONO DALL'UNIVERSO PER IL SUO SVILUPPO. FATTI ANCHE UNA DOMANDA: “COSA HAI FATTO O PENSATO DI COSÌ DISTRUTTIVO CHE L'UNIVERSO HA PREMESSO UNA TALE LEZIONE - un corpo malato, restrizioni sociali, genitori che hanno attaccamenti per tutta la vita ai bambini malati, perché NON SONO INDIPENDENTI. “COSA LO CREA?” “DOVE INOLTRO LE LEGGI DELL’UNIVERSO, IN QUALI RAPPORTI?”, “QUALI EMOZIONI NEGATIVE PREVALONO?” ed altre domande vengono poste al PAZIENTE CHE SI ASSUME LA RESPONSABILITÀ. NO! SUPERARE L'EGO! AFFERMAZIONI! GRAVI EMOZIONI NEGATIVE - MANCANZA DI LAVORARE SU SE STESSI. Cosa sono? Cosa avresti dovuto fare? In modo che il paziente guarisca olisticamente sia fisicamente che spiritualmente? MI SONO COSTANTEMENTE CHIESTO QUESTE DOMANDE *NON SEGUIRE LE INDICAZIONI DEL PAZIENTE *NON DISPIACERMI PER LUI IN NESSUNA SITUAZIONE. LO HA CREATO DA SOLO * ED È PRONTO AD AIUTARE - LE REGOLE DEL LAVORO - SONO QUESTE...... (ho ricevuto la risposta dal mio subconscio) * E il paziente non c'entra niente, il suo subconscio non mancherà il ripristino del corpo senza cambiare le RAGIONI SUBCONSCE per la creazione della malattia - QUESTO È UN ASPETTO PSICOLOGICO. È DA QUI CHE DEVI INIZIARE A LAVORARE CON IL PAZIENTE. CI HA SEPARATO COSÌ, PER IL NOSTRO STESSO SVILUPPO. GRAZIE, MIEI PAZIENTI, PER LE LEZIONI CHE MI DATE COSTANTEMENTE, CHE MI PORTANO AD UN MAGGIORE SVILUPPO, ALLA COMPRENSIONE DI VOI E AD UNA MAGGIORE OPPORTUNITÀ DI AIUTARVI NELLE SITUAZIONI PER VOI PIÙ DIFFICILI, CON AMORE E GRAZIE NOTIZIE A VAMOLGA PASHNINA.