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Ultimamente si sente parlare solo di crisi. C'è così tanto nella crisi che tutti gli spiegano tutto, come se fosse una sorta di causa principale, l'inizio. Negare che esista, ovviamente, è assurdo, ma guardate come è “nella nostra testa”! Quanto si è diffuso! La crisi cerebrale come epidemia. E proprio così, contrariamente a questa tendenza soffocante, si è portati a cadere nella frivolezza, nella leggerezza, persino nell'incoscienza. E ricordo i miei anni da studente, quando io e il mio amico, con solo l'ultimo rublo in tasca, andavamo a comprare i cioccolatini alla banana. Non ricordo perché "Banana". Forse c'era solo una quantità ragionevole di questa banana, ma siamo andati al Central Center, come allora si chiamava il negozio di alimentari “Centrale” di fronte all'università. Quindi abbiamo lasciato le lezioni, siamo andati al Gruppo Centrale, lì abbiamo comprato queste “banane” e le abbiamo mangiate subito. Non ricordo cosa abbiamo fatto allora, ma siamo sicuramente sopravvissuti, questo è facile da dimostrare dal fatto che, in effetti, siamo vivi. Siamo anche sani e abbastanza prosperi. E i nostri figli sono sani e stanno bene nella vita. In breve, non abbiamo vissuto alcuna catastrofe o le sue terribili conseguenze spendendo l'ultimo rublo per un prodotto non essenziale. Ma ricordo ancora il sapore di questa “Banana”, per me è come il gusto di espandere i confini, permettendo possibilità. Anche coloro che sono cresciuti sotto l'Unione Sovietica possono avere familiarità con sensazioni così sottili, schizzi caotici di percezioni che scoraggiano la disponibilità ad accettare obbedientemente il bisogno. In generale, l'insegnamento non è il mio stile, ma, tuttavia, sono convinto che lo sia stato confermato empiricamente molte volte, sia nella mia vita che in quella di altre persone. Suppongo di averne già sentito parlare abbastanza per generalizzare. È così: non rispettare i tuoi desideri, non viaggiare, non circondarti di cose belle, mangiare senza gusto e bere a buon mercato, negarti lo sviluppo, non andare a concerti, a teatri, non vedere uno psicoterapeuta, non imparare qualcosa che ti rende felice, ma questo non guadagnerai soldi, non sognerai affatto, stringendo in un pugno il rublo che ancora cade, diventato bianco per il panico, perché CRISI è un puro ritorno alla morbosa ottusità e alla mendicante depravazione di coscienza. La devastazione non è negli armadi e nell'indulgenza criminale dell'inerzia, perché, potete stare certi, tutto questo andrà ai bambini come inizio nella vita. A tutti coloro che hanno già alzato le dita sulle tastiere per digitare qualcosa del tipo “. E adesso, diamo il massimo, o cosa?”, rispondo subito. Si tratta di scegliere, in modo saggio e unico, in cosa investire, nell’”orrore, orrore, orrore” o nella gioia dello sviluppo, perché ciò che va torna. Questo è serio.