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Il mio ragazzo/la mia ragazza non vuole vivere. Cosa fare? Il tema del suicidio è il più difficile in psicologia. Questo argomento viene raramente affrontato nel lavoro faccia a faccia o offline con uno psicologo. Questo argomento si verifica su "linee di fiducia" o hotline e "appare" anche quando conoscenti, amici e parenti di una persona che non vuole vivere si mettono in contatto. Lo psicologo non vede questa persona e non può realmente valutare la situazione. Semplicemente non può lavorare indirettamente, alla cieca. Ma cosa fare? Come aiutare una persona cara che non vuole vivere? Se sei un testimone diretto di atti suicidi, chiama un'ambulanza La prima e probabilmente la cosa più importante è motivare la persona stessa a cercare aiuto da uno specialista, almeno fino in fondo servizi telefonici gratuiti. In ogni caso, lì lavorano persone appositamente addestrate. Capiscono il problema più velocemente e meglio. Ci sono casi in cui una persona viene visitata da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta, ma non sono in grado di aiutarla. In secondo luogo, ma non meno importante, non assumersi la responsabilità della vita di un'altra persona. Questa non è la tua area di responsabilità, ma quella di un'altra persona. Questa è la sua vita, lui stesso ne è responsabile. E qualunque azione intraprenda una persona è una sua scelta, ciò non significa che non dovresti cercare di aiutare un amico in una situazione del genere, ma devi sapere chiaramente che nessuno può controllare i pensieri e le emozioni di un altro suicidarsi con depressione, alcolismo, malattie mentali o persone in una situazione di crisi acuta. Come puoi aiutare una persona con pensieri suicidi. Parla con lui. Prima di tutto ascolta con calma. Fai domande, dandogli la possibilità di parlare. Durante una conversazione del genere, puoi consigliare di contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta. Puoi provare a trasferire una persona a ricordi positivi della vita. Avendo deciso di suicidarsi, una persona non si sforza per la morte, ma per la liberazione da un dolore mentale insopportabile, l'unica salvezza da cui vede nel lasciare la vita quando parli con a persona, espandi la sua "visione a tunnel", lo calmi, lo incoraggi e mostri interesse per i suoi affari e problemi. Ma ripeto ancora una volta, solo la persona stessa è responsabile della sua vita. E solo uno specialista può aiutarlo.